sabato 28 agosto 2010

Sono cinesi i migliori clienti del Casinò di Venezia

Famoso anche in Cina, il Casinò di Venezia attrae molta clientela cinese.Il Casinò di Venezia ha la sua sede nobile sul Canal Grande, Cà Vendramin Calergi, una sede di gran lusso che fa sentire a proprio agio anche la clientela più sofisticata. Da tempo esiste un'altro casinò a Venezia, a Ca'Noghera in terraferma, un vero e proprio casinò all'americana che richiama non solo persone da tutta Italia ma anche da tutto il resto del mondo.

Curiosamente - ma non troppo - circa il 40 per cento dei clienti del Casinò di Venezia è di nazionalità cinese. Sono cinesi quindi circa 360 mila dei 900 mila clienti che ogni anno prendono d'assalto il Casinò a due passi dall'aeroporto, conti alla mano. Da dove vengono questi cinesi? Dall'Italia ovviamente, ma anche dagli stati esteri geograficamente vicini al Veneto, e pure dalla Cina stessa, turisti o viaggiatori d'affari cinesi che si concedono una pausa per una puntatina al Casinò, prediligendo il Mahjong, il Bingo o il Keno. Nella cultura cinese da sempre è radicato fortemente il gioco d'azzardo, ai cinesi senz'altro piace scommettere e vincere.

Già un anno fa al Casinò di Saint-Vincent è stata aperta una sala dedicata alla clientela cinese, anche a Venezia questo numero enorme di ospiti cinesi ha suggerito all'amministratore delegato Vittorio Ravà, fresco di nomina, di adeguare la politica aziendale alle mutate caratteristiche della clientela: giustamente al Casinò di Venezia si stanno attrezzando e nei locali della casa da gioco di Ca' Noghera apriranno tra poco un ristorante cinese di lusso. D'altra parte, a Macao i cinesi hanno già aperto il Venetian...

Sono cinesi, i migliori clienti del Casinò di Venezia.

venerdì 27 agosto 2010

La montatura italiana dei pomodori cinesi

Zuppa di pomodori cinesiLa guerra dell'oro rosso è tutta italiana, e come spesso capita in Italia, è una guerra tra poveri. Provo a raccontarla, per dire la mia sulle decine di articoli disarticolati che in questi giorni hanno raccontato l'ipotetica minaccia dell'invasione di pomodori dalla Cina.

L'antefatto: quest'anno in Campania vi è stata una produzione di pomodori superiore ai 66 milioni di quintali concordati a inizio stagione, e anche in Puglia c'è stato esubero, pari a cinque milioni di quintali. Quindi quest'anno l'Italia ha pomodori da vendere.
Come si sa, la sovrapproduzione determina un abbassamento dei prezzi, che a sua volta scatena le proteste dei produttori. Gioiscono invece le industrie conserviere, che grazie al surplus produttivo, comprano i pomodori di quest'anno a prezzi più bassi. E' una guerra tra poveri sul filo del centesimo di euro.

Il pomodoro cinese entra sullo scenario di questo scontro, come ulteriore elemento di speculazione se stiamo a sentire i produttori, gli agricoltori, o arma mediatica da utilizzare contro le industrie conserviere se ascoltiamo la campana degli industriali. Secondo questi ultimi, dalla Cina l'Italia importa solo concentrato, e non pomodoro fresco come qualcuno ha sostenuto, inoltre questo prodotto viene rilavorato dalle aziende italiane e poi venduto all'estero, nello specifico Nord Africa e del medio Oriente. Quindi non esiste alcuna invasione, sostengono gli imprenditori del settore conserviero, ma solo un tentativo di difendere la posizione in quei mercati dove altrimenti sarebbero scavalcati da imprese di altri Paesi.

Una storia triste, ma che c'azzecca prendersela con i pomodori cinesi?

giovedì 19 agosto 2010

Profitti in crescita per China Mobile

E' tempo di bilanci trimestrali, precisamente quelli del secondo trimestre 2010.

China Mobile, classificata come una tra le 10 società cinesi che sfonderanno in occidente, continua a macinare profitti trimestrali in crescita e performance migliori delle attese del mercato dove opera, ovvero telefonia mobile e accesso a Internet.
Il gruppo telefonico cinese ha registrato nel secondo trimestre 2010 utili in salita di quasi il 7%, raggiungendo 32,2 miliardi di yuan, pari alla formidabile cifra di circa 4,74 miliardi di dollari di utili in tre mesi! Lo scorso anno, stesso periodo, China Mobile ha portato a casa "solo" 30,1 miliardi di dollari (stime di Bloomberg citano 31,1 miliardi).

Nel primo semestre 2010 i profitti di China Mobile sono saliti a 57,64 miliardi di dollari e i ricavi complessivi si sono attestati a 229,82 miliardi di dollari (+7,9%). Sono numeri mostruosi, che paragonano la China Mobile alle grandi multinazionali mondiali operanti in tutti i principali mercati del mondo...

China Mobile

martedì 17 agosto 2010

Aumentano gli investimenti esteri in Cina

Investimenti esteri in Cina: Coca ColaCapita spesso di leggere o ascoltare discorsi su "l'invasione della Cina", che "ruba lavoro" e "invade il mercato con prodotti a basso costo". Come ogni opinione, anche queste sono assolutamente rispettabili e meritano ascolto ed analisi, in questo blog più volte infatti se ne è parlato. Mi chiedo però, se è vero che la Cina invade il mondo, come mai - e con tassi di crescita a due cifre - aumentano gli investimenti esteri in Cina? Forse, il mondo invade la Cina?

A luglio 2010 sono cresciuti del 29,2% gli investimenti esteri in Cina, per il dodicesimo mese consecutivo. Si parla di investimenti esteri diretti, soldi esteri che dal resto del mondo varcano il confine ed entrano in Cina in forma di investimento.

I dati diffusi oggi dal Ministero del Commercio cinese evidenziano a luglio un progresso del 29,2%, si tratta di 6,92 miliardi di dollari.

Considerando i primi 7 mesi del 2010, gli investimenti esteri in Cina di quest'anno (rispetto all'anno scorso) sono cresciuti del 20,7%, e hanno raggiunto il formidabile importo di 58,35 miliardi di dollari...

lunedì 16 agosto 2010

La Cina è la seconda economia mondiale, sorpasso ai danni del Giappone

Lo stemma nazionale della CinaL'economia del Giappone ha mostrato segni di sofferenza anche nel secondo trimestre di quest'anno, i deboli riscontri arrivati da Tokio hanno portato a un primo storico sorpasso della Cina come seconda economia mondiale ai danni del Giappone.

Come riportato oggi dal Cabinet Office del Giappone, i dati ufficiali evidenziano come il Pil nominale del Giappone risulta pari a 1.288 miliardi di dollari nei mesi da aprile a giugno, meno dei 1.339 miliardi di dollari registrati nello stesso periodo dalla Cina.

I giapponesi possono tirare un sospiro di sollievo guardando i dati su base semestrale, dove Tokio rimane invece ancora di poco avanti: prodotto interno lordo pari a 2.578,1 miliardi di dollari, contro i 2.532,5 miliardi di dollari di quello cinese. C'è poco da stare allegri però, secondo le ultime stime del Fondo Monetario Internazionale il sorpasso Cina-Giappone effettivo arriverà a fine anno.

In Giappone la situazione non è buona: nel secondo trimestre l'economia nipponica risulta in progresso dello 0,4 per cento annualizzato, ben al di sotto del +2,3% atteso dal mercato.

domenica 8 agosto 2010

Il grande balzo in avanti: con 1.500 miliardi di euro di riserve in contanti, la Cina è pronta a fare shopping in tutto il mondo. Italia inclusa?

Il grande balzo in avanti: con 1.500 miliardi di euro di riserve in contanti, la Cina è pronta a fare shopping in tutto il mondo. Italia inclusa?Non è una affatto una coincidenza che in ogni operazione finanziaria di questo periodo spunti il nome di businessman cinese, il più delle volte sconosciuto ai più, interessato all'affare e pronto ad acquisire il controllo. Qualche volta si tratta di bufale messe in piedi ad arte, come la strana storia tra Prada e Lu Qiang, ma nella maggior parte dei casi si fa sul serio.

Mentre in Italia si favoleggia di offerte cinesi per l'AS Roma, è da poco scoppiata una bomba sul mondo del calcio inglese con la forza di una delle saette da fuori area tirate dal capitano Steven Gerrard: se dovesse davvero andare a buon fine la vendita del Liverpool FC all'uomo d'affari di Hong Kong Kenny Huang e alla China Investment Corporation (CIC) che dice di avere alle spalle, sarà inevitabilmente la fine della eterna sufficienza con cui gli occidentali guardano i cinesi.

Lo shock di questa notizia deriva dal fatto che la CIC è, a tutti i fini pratici, emanazione finanziaria del governo cinese. E il governo cinese è un governo che, a differenza della maggior parte degli altri che stanno lottando sotto montagne di debiti, ha enormi quantità di ricchezza. Le aziende statali cinesi sono troppo ricche. Così si chiede facilmente se il boccone Liverpool FC sia solo uno spuntino, un antipasto che precede l'acquisizione di altre ben più importanti e centrali società britanniche ed europee. E se così fosse, perchè gli europei dovrebbero essere preoccupati?

La risposta alla prima domanda è che, sì, un sacco di attività europee e occidentali rischiano di essere acquisite da gruppi cinesi. Mentre Li Ka Shing sta comprando la rete Edf in Gran Bretagna, recentemente la casa automobilistica cinese Geely Holding ha completato l'acquisto di Volvo. Geely è anche in corsa per acquistare Manganese Bronze, il produttore dei mitici taxi neri di Londra. E... no, non bisogna essere timorosi: i cinesi devono essere ben accolti.

La Cina e le sue grandi imprese, hanno guadagnato enormi quantità di denaro semplicemente producendo in paesi in via di sviluppo e vendendo in paesi sviluppati. Se da una parte questo ha causato perdita di posti di lavoro, dall'altra ha senza dubbio favorito e fatto risparmiare ogni giorno noi consumatori.

La manodopera a basso costo in Cina ha fatto sì che che i prezzi di molti beni per la casa, dai frigoriferi ai televisori, siano drasticamente calati negli ultimi anni. Questo sta comportando, da stime ufficiali, un risparmio annuo di circa 700 euro per famiglia europea. Quando si gira tra gli scaffali con i forni a microonde di diverse marche in esposizione, con buona probabilità molti di questi sono stati prodotti dalla stessa azienda, la Guangdong Galanz. Già nel 2004 la Guandgong Galanz produceva il 40 per cento di tutti i microonde venduti nel mondo!

Ma, mentre i consumatori si godono i loro gadget domestici a buon mercato, pagano un altro prezzo a lungo termine. Gli occidentali hanno speso miliardi per acquistare le merci cinesi, ma la Cina ha finora acquistato ben poco dall'occidente. Ciò significa che le imprese cinesi e il governo cinese hanno accumulato un mucchio enorme di valuta estera. Riserve di liquidità estera che il governo cinese considera in 1.500 miliardi di euro, quasi il doppio della dimensione del debito nazionale di un paese europeo e senz'altro più della sua intera produzione economica annuale.

Il governo cinese ha un problema, un bel problema che vorrebbe avere chiunque: tanti soldi da spendere e far fruttare. E' partita la campagna acquisti.

venerdì 6 agosto 2010

La bellezza e il fascino femminile in Cina

Ragazza cineseIl 9 settembre 1975 la morte di Mao Zedong annuncia la definitiva fine di un'era, l'inizio della politica della porta aperta e delle riforme economiche in Cina. La prima rivista di moda cinese, Shizuang, o Fashion, è stata pubblicata a Pechino nel 1979. Da quel giorno le cose sono profondamente cambiate, le cinesi sono sempre state ricettive e in questi anni è stata incessante la voglia di sperimentazione degli stili della moda occidentale da parte delle esponenti del gentil sesso in Cina. Con il passare del tempo è cresciuto nella media delle ragazze cinesi l'interesse per l'aspetto personale, la bellezza e la cultura. Cultura consumistica.

In Cina oggi, la bellezza femminile è diventata un business come nel resto del mondo, in una rinnovata importanza dell'espressione del corpo e degli ideali di genere. Il consumismo ha fornito una arena alternativa per la femminilità al di fuori dei soliti canoni sociali.

Tuttavia, una dicotomia tra la natura, la tradizione e la Cina da un lato, e la cultura, la modernità e l'Occidente, dall'altro, può essere considerata alla base della cultura cinese contemporanea dei consumatori. Mentre in Cina le donne cinesi sono invitate a farsi 'moderne', sexy e seducenti, sono anche spinte a ricordare i valori tradizionali presenti nella cultura cinese, come la castità e la sottomissione al ruolo di casalinghe angeli del focolare. Uno scenario non molto diverso da quello del passato e presente italiano. Tornando alla Cina, la tensione tra questi due ideali è espressa ripetutamente nelle pubblicità sulle riviste femminili. Ad esempio, mentre le pubblicità di lingerie ritragono donne disinibite con belle curve naturali che simboleggiano la modernità e la civiltà occidentale, le inserzioni sui prodotti per la cura della pelle tendono a basarsi su immagini di ragazza cinese casta, remissiva, che indossa abiti tradizionali cinesi in ambiente domestico.

La crescente popolarità dei concorsi di bellezza in Cina, rivela un conflitto tra il desiderio di abbracciare una tolleranza occidentale verso attività una volta soppresse perchè borghesi e decadenti, e il bisogno di giustificare i concorsi e fornire nuovi modelli di ruolo per le donne. A monte di tutto questo, rimane un forte accento posto sulla bellezza dei modi e sull'istruzione oltre che sull'aspetto, questo ricorda gli ideali tradizionali cinesi della virtù interiore e il talento delle donne considerate belle.

L'esportazione in Cina di prodotti di intrattenimento americani come film, musica e MTV, con lo scopo di aprire i mercati per i prodotti di bellezza occidentali, si riflettono nel rapido cambiamento delle donne cinesi negli ultimi anni. Come risultato, i processi di globalizzazione sono implicati anche nella creazione di un nuovo business, la chirurgia estetica in Cina. Le pratiche più popolari tra le ragazze cinesi includono tipicamente gli ingrandimenti del seno, le procedure di sbiancamento della pelle, l'allungamento degli arti e il ritocco delle palpebre. Altri interventi di chirurgia estetica che stanno diventando sempre più popolari in Cina sono il ritocco del naso e degli occhi per conformarli alle apparenze occidentali. Gli ideali di bellezza e fascino femminile nella cultura contemporanea cinese quindi stanno cambiando come sta cambiando la Cina, che da una società chiusa socialista sta diventando una grande cultura consumistica globalizzata. Forse la più grande.

Ragazze cinesi

lunedì 2 agosto 2010

Karate Kid 2010, il trailer e le curiosità

Karate Kid, la leggenda continua nel 2010! I protagonisti di questo graditissimo ritorno sono Jaden Smith, il bravissimo figlio di Will Smith (il produttore di questo film), e la leggenda vivente Jackie Chan. Ho avuto modo di vedere questa pellicola e vi assicuro che la prova di Jackie Chan è da Oscar, non fa rimpiangere il mitico Per vincere domani del 1984 (Dai la cera, togli la cera...). Il cinema cinese si incontra con Hollywood e, per una volta, un sequel è all'altezza del suo predecessore...



Dre Parker (Jaden Smith) è un ragazzino di colore che vive con la madre a Detroit. Le cose cambiano quando la madre si trasferisce con lui in Cina per lavoro: il primo giorno di scuola il giovane Dre Parker si prende una cotta per la compagna di classe Mei Ying; il sentimento è ricambiato, ma si mette in mezzo il bullo Cheng. Dopo una serie di angherie, Dre trova finalmente il suo mentore: è il tuttofare della scuola Mr. Han (Jackie Chan), che in realtà è un maestro di kung-fu...

La trama contiene diversi omaggi al film originale del 1984, inclusa una variazione della famosa scena in cui il protagonista cattura una mosca con le bacchette. Essendo il film ambientato in Cina, a dispetto del titolo, i protagonisti praticano il Kung fu. Da non perdere!

Karate Kid 2010, la leggenda continua! Il trailer e tutte le curiosità sono in questo articolo.

domenica 1 agosto 2010

Luglio 2010, grazie

Luglio, col bene che ti voglio... I dati di traffico del mese appena concluso sono più che buoni: a luglio 2010 questo blog ha ricevuto 2840 graditissime visite. Grazie.

ChinaItaly.BlogSpot.com Luglio 2010