martedì 24 giugno 2008

Pasticcio Fiat in salsa cinese

Fiat ChinaIl Dalai Lama potrebbe partecipare come ospite d'onore alla cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Pechino. Le negoziazioni tra le diplomazie proseguono a piccoli passi, per gli orientali il tempo non è certo un problema e prima o poi il "problema Tibet" non sarà più un problema. Da un po' il Dalai Lama in ogni occasione dichiara che la sua linea non è certo ottenere l'indipendenza per il Tibet, ma una forma di autonomia speciale che tuteli l'antica cultura del buddismo tibetano. Dice anche che Pechino si è meritata queste Olimpiadi, e che occorre collaborare e non compromettere con inutili guerriglie urbane quanto è stato già fatto ai tavoli di negoziato di alto livello. Il quadro complessivo è confortante e io sono certo che presto sentiremo qualche altra buona notizia arrivare da Pechino e Lhasa.

In questo scenario reale e concreto, Fiat chiama Richard Gere come testimonial di un bello spot che racconta la fratellanza e la differenza tra i popoli. Di spot come questo in Cina se ne vedono a decine, per ogni prodotto e occasione.
Mentre Iveco - in Cina da decine di anni - continua a perdere quote di mercato a favore dei nuovi arrivati, i cinesi avviano le trattative per rilevare il mitico marchio Bertone, e il Gruppo Fiat pubblicizza con questo spot il prodotto chiave per il rilancio del glorioso marchio Lancia.
A corredo del lancio mediatico, il management Fiat prima dichiara di sostenere - come il testimonial dello spot - i diritti dell'oppresso popolo tibetano, poi no, è stato un frantendimento, non volevano urtare nessuno e si affretta a chiedere scusa alla Cina e ai cinesi per l'intromissione nei loro affari interni.

Da ieri sono in cerca, sui giornali cinesi che leggo quotidianamente e sulla Internet in cinese, di un segno di questa presunta irritazione a Pechino. Non ho ancora trovato nulla...

Bufala pubblicitaria, marketing di bassa lega. Perchè la Fiat deve coprirsi di ridicolo in questo modo, per un articolo sui giornali in più?

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Purtroppo con questa ritirata, la FIAT ha perso anche la stima degli anticinesi, oltre a quella dei cinesi per quanto contasse.
Probabilmente si tratta di un'idea marketing di Lapo :)

Wén Sēn Zuó 文森佐 ha detto...

Ciao Fabrizio. Che tristezza, e questo sarebbe il meglio del nostro Made in Italy...

Anni fa, si vedevano in giro quasi solo furgoni Iveco Daily, ora invece la loro quota è ridotta al minimo, di veicoli commerciali Iveco recenti ne vedo pochissimi in giro, in tutta la Cina.
E non parliamo delle auto... qualche sporadica Fiat Palio e niente più.
A Ningbo confermi questa mia impressione?

Questa è la presenza Fiat in Cina. Forse adesso, grazie a Richard Gere, venderanno migliaia di Lancia Delta.... in Tibet :-)