venerdì 28 aprile 2006

Anche Skype si allinea

Il direttore esecutivo della Skype Technologies ha ammesso che il partner cinese della sua compagnia filtra i messaggi vocali del programma, come previsto dalle rigide leggi sulla censura in vigore nello Stato comunista.

Oltre al rigido controllo di Internet e delle compagnie estere che vendono i loro servizi online nel Paese, Pechino ha stretto dall'ottobre del 2005 la morsa sugli sms, che vengono monitorati in continuazione dal ministero dell’Informazione e dell’Industria.

Niklas Zennstrom, il dirigente di Skype, ha confermato al Financial Times che Tom Online, il portale Internet cinese che opera per loro in Cina, censura i messaggi che contengono determinate parole.

Tom Online – ha aggiunto il dirigente – ha migliorato un sistema di filtraggio a scopo di censura che ha poi applicato al suo portale. Queste sono le regole e questo è ciò che fa chiunque opera in questo mercato”. Per Zennstrom, la complicità di Skype con il sistema di censura cinese “non ha nulla di diverso dall’obbedire alle regole in vigore nei paesi occidentali e soprattutto non mette a rischio in alcun modo i nostri utenti”.

Al momento il mercato Internet in Cina è il secondo al mondo con 111 milioni di consumatori; per la fine del 2006 saranno 128 milioni. Con una crescita pari a 250 mila nuovi utenti al giorno, il mercato si avvia a divenire il primo nel giro di un paio d’anni e superare così gli Stati Uniti.

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