Pechino 2008: One World, One Dream
Gli amici sono venuti da lontano, come siamo felici.
Chiunque in futuro organizzerà un'Olimpiade dovrà lavorare parecchio per superare l'inaugurazione dei giochi di Pechino 2008. Era la data perfetta, 08/08/08 alle 8:08, e il primo giorno di Olimpiadi è riuscito benissimo.
Brava Cina, bravi cinesi.
Zhang Yimou si è superato, una cerimonia indimenticabile. Quelle masse, quei richiami imperiosi, quei colori laccati, il giallo cromo, il cobalto, il rosso brillante, il turchese, perfetti, traslucidi. Tutto bello, tutto, dall'inizio fino al gran finale con quella corsa nel cielo di Li Ning, per accendere la fiaccola olimpica.
200 milioni di dollari di budget, 15.000 attori, 91.000 spettatori, 5.000 anni di storia: il Presidente Hu Jintao radioso, che riceve a casa sua l'omaggio di George Bush sorridente che fa ciao con la manina, Putin, Sarkozy, Peres, Lula e altri 75dico75 capi di stato; intanto, sul campo, Yao Ming portabandiera dell'esercito olimpico cinese sfila accolto da un boato. Le più belle ragazze cinesi del mondo, uno sciame, alcune vestite in bianco da cheerleaders, altre fasciate in splendidi cipao bianchi o rossi.
Gli spagnoli i più casinisti, le svedesi le più eleganti, stupende con quel cipao in stile cinese, con lo spacco, i capelli raccolti e il ventaglio civettuolo, le brasiliane le più disinvolte, gli italiani simpatici ed eleganti ma disordinati e approssimativi (italiani...), i francesi risparmiati dai fischi, gli indiani così pochi e soli, i tedeschi festeggiati almeno quanto i nordcoreani da una sapiente regia geopolitica dell'applauso.
Ora si comincia a giocare, e lo slogan diventa realtà: Un mondo, Un sogno.
2 commenti:
one word: Cina, La amo!
Eh, nei cinesi in questo periodo c'e' un senso di patriottismo e nazionalismo a picchi mai visti! Bene, sono contento. Se gli italiani avessero anche solo la meta' di questo formidabile sentimento di appartenenza...
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