Summit trilaterale tra Cina, Giappone e Corea
Taro Aso, Wen Jiabao e Lee Myung-bak: tutti insieme appassionatamente in un summit trilaterale che potrebbe far tremare l'Europa e l'America.
I presidenti di Giappone, Cina e Corea, le tre tigri asiatiche, hanno lanciato le basi non solo per una più stretta collaborazione economico-finanziaria, ma per l'avvio di una nuova fase delle relazioni internazionali destinata ad avere profonde ripercussioni su scala globale.
Il premier nipponico, quello cinese e il presidente coreano si sono incontrati a Fukuoka, la città portuale giapponese affacciata sul continente che nei secoli è stata la via di ingresso per le merci e la cultura sino-coreana nell'arcipelago.
Giappone e Corea, storicamente molto più che semplici alleati degli Stati Uniti, si starebbeo "pericolosamente" avvicinando alla Cina? E' possibile.
Nel primo summit trilaterale autonomo, i leader delle tre nazioni hanno lanciato un messaggio di solidarietà reciproca e di orgoglio asiatico con accenti intensi, almeno nella forma, che solo qualche tempo fa sarebbero apparsi impossibili tra nazioni caratterizzate da una storia di tensioni e sospettosità reciproca.
I summit tra i leader ora saranno annuali (i prossimi si terrano nel 2009 in Cina e nel 2010 in Corea) ed è chiaro che, come minimo, contribuiranno a smussare eventuali circostanze future di tensione bilaterale.
L'elemento di forte rilevanza è questa affermazione di orgoglio asiatico, nella convinzione comune che Cina, Giappone e Corea eserciteranno un ruolo di «centro della crescita economica globale» al fine di «far tornare l'economia mondiale su un sentiero di crescita sostenibile»: a questo riguardo i tre Paesi «dovranno assumere un ruolo più importante» e rafforzare ulteriormente la cooperazione regionale per affrontare le turbolenze dei mercati finanziari.
Un approccio pragmatico, che porta a mettere la sordina ai tradizionali risentimenti reciproci. E se Usa ed Europa vedono in generale con sospetto un riavvicinamento tra Giappone, Cina e Corea, forse qualcuno in occidente da oggi comincerà a guardare con un po' di timore le prove di amicizia a tre che per certi aspetti potrebbero marginalizzare gli altri.
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