Biblioteche in Cina
Nel 1949 le biblioteche cinesi erano 55. Oggi in Cina ci sono 2.777 biblioteche pubbliche che hanno superato i 400 milioni di volumi, 3.901 sono le universitarie; istituti di ricerca, aziende e dipartimenti governativi raggiungono le 10 mila, l’esercito ne ha 94 che corrispondono ad altrettante scuole militari. Le sindacali sono 26 mila, le ospedaliere 19 mila, quelle scolastiche 130 mila e ad esse vanno aggiunte le raccolte del partito, delle quali non ci sono dati.
Questo sviluppo sembra incredibile, se paragonato ai ritmi occidentali. Il bello è che tutto questo è avvenuto improvvisamente, giacché la Biblioteca Nazionale di Pechino ha un secolo ma le altre sono state fondate in buona parte negli ultimi vent'anni. E il fenomeno è ancora in forte espansione!
La cultura in Cina crea lavoro. Sono stati aperti corsi per bibliotecari e si è creata una bibliografia nazionale a cominciare dal 1987, la stessa che dal 1994 è online, disponibile a tutti. Due dati che raffrontati a quelli italiani fanno impressione: nel Belpaese la bibliografia nazionale nacque nel 1888, e venne rifondata nel 1958, negli Usa nel 1830.
La Cina sta costituendo importanti biblioteche cartacee utilizzando e riproducendo per scopo interno le principali pubblicazioni di carattere letterario, economico e scientifico del mondo. Tutte le opere più importanti sono raccolte e poi digitalizzate in Cina, dove tra non molto ci sarà la più incredibile raccolta di dati culturali che mai sia stata tentata sul nostro pianeta. Qualche esempio? Dalle grandi storie dell’Occidente ai classici, dalle raccolte di leggi ai saggi strategici contemporanei — comperati, tradotti e messi online — via via fino alla letteratura e ai testi religiosi.
Nessun commento:
Posta un commento