E la Virgin arrivò a Macao, Cina
Richard Branson, Mr. Virgin, di scommesse se ne intende. E' un tipo tosto, veramente un gran bel personaggio, un visionario. Mi piace moltissimo.
Da quando nel 1973 ha lanciato la casa discografica Virgin, ha sempre scommesso su nuovi business: i treni, le carte di credito, le aerolinee, la telefonia, persino il turismo spaziale con la sua Virgin Galactic.
Ora il miliardario inglese si lancia in una nuova sfida: quella dei casinò. E sceglie la Cina, naturalmente.
Nel mirino di Branson è finita Macao, dove l’imprenditore vuole investire tre miliardi di dollari e costruire una mini città con tre alberghi, siti d’intrattenimento e, ovviamente, tante sale da gioco.
Perchè Macao e non Las Vegas? E' presto detto. Macao è diventata ormai la capitale mondiale del gambling. Per la prima volta la cittadina asiatica (500mila abitanti e 24 casinò) ha superato Las Vegas come giro d’affari: circa 7 miliardi di dollari contro i 6,6 miliardi incassati dalla città USA. Un sorpasso che, secondo gli analisti, difficilmente sarà recuperabile.
A Branson non mancherà la concorrenza: a settembre Wynn Resorts ha aperto un mega casinò da 1,2 miliardi di dollari. A metà 2007 aprirà il Venetian Macao, un resort da 2,3 miliardi del gruppo americano Sands, che nel 2004 ha aperto il Sands Macao, il casinò più grande al mondo in termine di tavoli da gioco.
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